Camparino in Galleria: i 108 anni dell’aperitivo milanese
Nella splendida cornice di Piazza Duomo a Milano, Camparino in Galleria ha celebrato il suo centottesimo compleanno con una serata speciale all’insegna della mixologia. Tanti gli ospiti che si sono riuniti per festeggiare l’iconico aperitivo di Milano dal 1915, un parterre di milanesi (e non solo) sono stati accolti a braccia aperte da Maurizio Stocchetto, titolare dello storico Bar Basso e, niente poco di meno che, dai suoi famosi cocktail. La serata si è confermata essere un tourbillon di profumi e sapori autentici della tradizione.
Il connubio indissolubile tra storia e modernità, unito al forte legame che unisce Campari alla città di Milano, emerge nel design e nello stile della Sala Gaspare Campari: un vero e proprio santuario della mixologia in onore del suo inventore.Courtesy of Camparino in Galleria. Foto di Melania Dalle Grave – DSL Studio
Tra il tintinnio di calici alzati e un Campari Seltz al banco, per l’occasione il tempio dell’aperitivo milanese ha inaugurato la sua suggestiva Sala Gaspare Campari: un vero e proprio santuario della mixologia. È un viaggio nella memoria poetica dell’iconico drink. Un percorso sensoriale alla riscoperta di antiche ricette sapientemente custodite. È un percorso visivo e tattile nella storia dell’architettura, del design e dell’arte. È un omaggio alle nostre papille gustative attraverso degustazioni di aromi specifici, ingredienti rari e cocktail d’autore, come il Negroni e il Boulevardier, due dei drink realizzati con liquidi vintage e prestigiosi degli anni Cinquanta. «La leggenda narra, che proprio in questo spazio un tempo adibito a laboratorio, Gaspare Campari perfezionò la ricetta dell’omonimo bitter, sperimentando con aromi e ingredienti». Oggi la Sala vuole rappresentare la massima celebrazione del genio di Gaspare Campari, ma non solo: «infatti rappresenta anche un tempio della mixology, dove la storia e gli elementi del brand si intrecciano con quelli della città, fondendosi in uno stile moderno». Il connubio indissolubile tra storia e modernità, unito al forte legame che unisce Campari alla città di Milano, emerge nel design e nello stile della Sala. Un ambiente intimo e riservato, contraddistinto da elementi ispirati ai simboli iconici meneghini, come ad esempio le boiserie in legno tipiche dei salotti milanesi e dei palazzi storici. La decorazione connette inoltre il passato e il presente «attraverso un’alchimia sottile e fragile, orchestrata da uno stile sobrio che rivela un’estrema raffinatezza nell’uso di materiali pregiati e una profonda sensibilità per il dettaglio».