Sanità, Asl e Ordini: Stabilizzare 53.677 Medici, Infermieri, Professioni Sanitarie e Psicologi precari dell’emergenza Covid per SSN del futuro, Governo intervenga con modifica di legge in vista del PNRR.
Con l’obiettivo di superare il precariato di oltre 53mila sanitari reclutati per l’emergenza Covid e preparare il Servizio Sanitario Nazionale con il capitale umano adeguato alle sfide del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, si sono riuniti oggi a Roma in casa Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere) gli ordini professionali di medici (Fnomceo), infermieri (Fnopi), tecnici di radiologia medica e professioni sanitarie tecniche (Fno Tsrm e Pstrp) e degli psicologi (Cnop).
Tutti insieme per chiedere all’unisono di assumere al più presto gli eroi dimenticati, ma non solo.
“Abbiamo ricevuto un SSN che è un bene inestimabile, universale, che dà a ciascuno quello di cui ha bisogno – ha dichiarato il presidente Fiaso Giovanni Migliore – ora abbiamo l’obbligo di consegnarlo alle future generazioni”.
“La domanda è se riuscirà il PNRR a cambiare in meglio la qualità del SSN – ha aggiunto – e affinchè questo si realizzi, non è tanto importante l’investimento strutturale, che peraltro è indispensabile dal punto di vista dell’aggiornamento tecnologico e delle strutture, per mettere in sicurezza i nostri ospedali e tutte le strutture intermedie, l’investimento più importante a nostro avviso è quello sulle risorse umane. E allora dobbiamo partire dai 66.029 professionisti che sono stati reclutati nella fase dell’emergenza”.
L’intervento della FNOPI.
Sono circa 20mila medici, 23.233 infermieri e quasi 23mila operatori socio sanitari e altre professionalità: i numeri sono stati presentati in conferenza stampa all’interno di un documento dal titolo ‘Superamento del precariato nelle aziende sanitarie’, allo scopo di illustrare le proposte avanzate al Governo. Si tratta di due ipotesi di emendamento all’articolo 20 del Dlgs 75/2017: la prima prevede che possa essere assunto a tempo indeterminato chi abbia maturato alle dipendenze di una Asl, al 31 dicembre 2022, almeno 12 mesi di servizio; la seconda riguarda chi abbia maturato almeno 36 mesi di servizio entro la fine del 2024. Favorevole alla prima ipotesi si è detto il vicepresidente Fnopi Cosimo Cicia nel suo intervento.
Ascoltate il vice-presidente della Fnopi, Cicia:
“Abbiamo saputo dare la risposta giusta durante la pandemia – ha sottolineato – adesso dobbiamo dare risposte a tutti i precari, ma senza ricorrere a sanatorie. C’è bisogno di ripensare la programmazione e aprire l’imbuto formativo. I bisogni di salute della popolazione sono cambiati con le cronicità, e sono gli infermieri che se ne devono fare carico. Occorre anche rispondere alle RSA che sono rimaste sguarnite di personale”.
“Il PNRR è una grossa occasione, ma anche una grande responsabilità – ha proseguito il rappresentante dell’ordine degli infermieri – ed è arrivata l’ora di lavorare in sinergia: faccio appello a Stato Regioni affinché ci si impegni tutti insieme nella stessa direzione, soprattutto al sud”. Anche per i medici è giunto il momento di intervenire contro la precarizzazione del lavoro in sanità.
L’intervento dei Medici.
“Apprezziamo l’idea di stabilizzare i medici che ne hanno i requisiti e che si sono impegnati contro il Covid e, in generale, gli oltre 53mila professionisti precari – ha detto il presidente Fnomceo Filippo Anelli – chiediamo perciò al ministro della Salute, Roberto Speranza, di convocare al più presto la Consulta delle Professioni, per concordare, tutti insieme, soluzioni e modalità condivise da portare ad un un tavolo tecnico di concertazione dedicato alla definizione degli aspetti contrattuali”.
A far da sfondo all’evento Fiaso la notizia dell’incremento strutturale e progressivo del Fondo Sanitario Nazionale, annunciato sui social questa mattina dal ministro Speranza, misura prevista dal Documento programmatico di bilancio approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri.
“Una notizia straordinaria” per il presidente Migliore, e che “permette di attuare questa riforma – ha spiegato il presidente Fnomceo Anelli – valorizzando il personale e colmando le disuguaglianze”.
L’intervento delle Professioni Sanitarie e degli Psicologi.
Anche perché “non possiamo più permetterci una sanità pubblica in bilico perché sotto organico – ha concluso Teresa Calandra, presidente Fno Tsrm e Pstrp – la stabilizzazione di chi ha dato il proprio contributo, non scontato, per fronteggiare l’emergenza è il giusto riconoscimento per ciò che ha patito, oltre che la garanzia di continuità dei servizi con professionisti formati. Tuttavia, il Servizio sanitario ha ancora bisogno di personale sanitario, perché l’eventuale stabilizzazione non sarà sufficiente a colmare i vuoti che le politiche di razionalizzazione hanno determinato negli anni precedenti”.
Sulla stessa scia si è espresso David Lazzari (Cnop) a nome degli Psicologi italiani.