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Tendenze design 2024: tre studi emergenti ci raccontano le novità per il prossimo anno

Un connubio tra un’estetica danese, attenta all’artigianato, ai toni del legno e in definitiva a un senso di calore, e un’atmosfera Wabi sabi. Apprezzare la bellezza dell’imperfezione e della semplicità, valorizzare l’autenticità degli oggetti naturali e l’accettazione dei loro difetti, con finiture in gesso grezzo e calce. In sostanza, creare un mondo intorno a noi che sia costruito tenendo conto del sentimento, della natura e dell’ambiente, e che sia costruito per durare. Forse è qui per restare… io lo spero».

Ci saranno nuove possibilità per l’eco-design e la sostenibilità?

«Penso che l’apprezzamento di materiali grezzi e terrosi come il legno, il metallo, l’argilla e il gesso porti alla sostenibilità. Questi materiali, intagliati, forgiati, modellati e applicati da abili artigiani, resisteranno alla prova del tempo. Pezzi unici fatti a mano e su misura, mobili e arte, in contrapposizione al consumismo da catena di montaggio. La gente vuole qualcosa che non ha nessun altro e, a mio avviso, questo va di pari passo con un design che duri nel tempo, non solo in termini di durata ma anche di moda».

Quali saranno le palette cromatiche dominanti?

«I materiali grezzi hanno naturalmente toni neutri, monocromatici e terrosi, che si rifanno all’estetica danese/Wabi-sabi. Beige, nero, marrone e terracotta. Sfumature variabili di bianco, crema e grigio. L’attenzione è potenzialmente meno concentrata sui colori, ma più sulle texture. Argilla, gesso, legno e pietra. Pelle, lino, cemento e metallo.

Penso che l’apprezzamento di materiali grezzi e terrosi come il legno, il metallo, l’argilla e il gesso porti alla sostenibilità. Questi materiali, intagliati, forgiati, modellati e applicati da abili artigiani, resisteranno alla prova del tempo. Helena Clunies-Ross Design, Tribeca Apartments. Photo courtesy Helena Clunies-Ross Design.

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