Un pied-à-terre bianco nel cuore di Torino che è un’ode al minimalismo
All’interno delle cinte daziarie di Torino, ovvero le ultime barriere nate con lo scopo di separare città e campagna sino al Novecento; in un edificio storico dei primi dell’Ottocento, lo studio di progettazione maat architettura – guidato dall’architetto Martina Tabó – ha dato vita a un progetto di ristrutturazione per un appartamento di circa 125 metri quadri, che sperimenta le interazioni fra il candore dei colori neutri e il potere della luce naturale. Il risultato è un pied-à-terre bianco, nel capoluogo sabaudo, che è un ode al minimalismo. «Gli interventi sono stati tutti pensati per creare nuove relazione tra i vari spazi della casa e l’ambiente esterno», commenta l’architetto. Qui, infatti, a fare bella mostra di sé sono grandi lucernai Velux che sperimentano l’arte del daylighting. Non solo un trend dell’ultimo periodo ma, una vera a propria filosofia progettuale che coinvolge numerosi aspetti. Dalla disposizione degli arredi ai colori, passando per la scelta dei materiali e il layout degli ambienti. Insomma, una disciplina progettuale di grande attualità che promuove un maggiore utilizzo della luce naturale all’interno degli edifici. Non a caso, proprio Velux – l’azienda danese specializzata nella produzione di finestre e lucernari – ha dato vita a Daylight in Daylife, ovvero un programma che ha portato alla luce (e non è un gioco di parole) una serie di abitazioni in cui, «proprio la luce ne fa da protagonista», commenta Serafino Ruperto, ideatore del progetto. Ma torniamo all’appartamento torinese.